Come funziona Internet?
Agenzie specializzate, vengono assunte per recensire i siti Internet visitati dagli utenti e sfruttarne le informazioni ricavate, nel migliore dei casi ad esempio, inviando pubblicità sulla base della cronologia di navigazione dell’utente.
Molta gente divulga informazioni personali utilizzando i social media, utilizzando carte di credito, iscrivendosi ai numerosi servizi presenti in rete.
L’individuo è diventato produttore e divulgatore delle proprie informazioni personali, creando piste digitali che le aziende utilizzano per attività di marketing anche se non richieste, mentre i criminali le sfruttano per compiere attività illecite.
La privacy non è l’opposto della condivisione, ma il controllo di essa.
Tramite i log di navigazione, le query di ricerca, i contenuti dei profili social, si possono estrarre ed elaborare informazioni potenzialmente più intrusive:
- Sesso: orientamento/preferenze
- Politica: opinioni, idee, appartenenza
- Religione: opinioni, appartenenza
- Fisiche: razza, etnia, segni particolari, malattie
- Psichiche: intelligenza, personalità, uso di sostanze
Anche se non si ha uno storico comportamentale, monitorando un utente sul posto, si possono ottenere numerose informazioni sensibili.
Bambini e adolescenti usano Internet (social media inclusi) non tutelando la propria privacy, causa di crescente preoccupazione tra i genitori.
Gli utenti non si rendono conto che le loro informazioni e la loro navigazione possono essere tracciate durante le loro ricerche o la visita a un determinato sito.
Un utente medio senza formazione non ha idea di cosa e come fare per aumentare il livello di sicurezza delle proprie attività svolte online.
La navigazione in incognito o anonima è utile per chi vuole assicurarsi che la propria sessione di attività svolta in rete non possa essere monitorata.
- INDIRIZZI IP
L’accesso ad Internet è ottenuto grazie ad un provider di servizi Internet (ISP).
Le informazioni trasmesse passano attraverso l’ISP il quale non può conoscere il contenuto di dati correttamente crittografati (https) ma può sapere l’indirizzo IP del mittente e del destinatario. Quindi l’ISP può fornire informazioni sull’associazione cliente/IP in maniera inequivocabile.
Nel caso di sospette attività illegali, queste informazioni possono essere richieste al provider utilizzato dall’utente. Questo non significa che ad un indirizzo IP corrisponde una specifica persona, perché altri individui potrebbero utilizzare la stessa connessione, soprattutto se è una risorsa pubblica (hotel, bar, biblioteca), fornisce però, informazioni regionali, quindi una prova circostanziata.
I provider che enfatizzano la protezione dei dati personali, solitamente salvano queste informazioni solo per alcuni giorni, altri provider, invece, conservano queste informazioni a tempo indefinito.
I software di anonimato affrontano il problema del monitoraggio IP. Funzionano crittografando i pacchetti all’interno di più livelli di crittografia. Il pacchetto segue un percorso predeterminato attraverso la rete anonima, ogni router vede il router precedente come origine e il router successivo come destinazione.
Di conseguenza nessun router conosce quale sia la vera origine o destinazione del pacchetto, questo rende questi servizi più sicuri dei servizi di anonimato centralizzati.
- PROXY E VPN
Funzionano inviando una richiesta al server di destinazione al posto del reale richiedente. Quando si apre una pagina web, la richiesta di aprire il collegamento non viene fatta direttamente al server che ospita la pagina, ma viene inoltrata a questi software, che prendono in carico la richiesta, occupandosi di inviarla al server di destinazione. La risposta alla richiesta, farà il percorso inverso.
Quando si apre una pagina Web, indirizzo IP e altre informazioni del computer diventano visibili al server che ospita la pagina.
Queste informazioni possono essere utilizzate per tracciare l’utente.
L’indirizzo IP può essere nascosto tramite questi software, ma se si utilizza il browser “sbagliato” si potrebbe rivelare il reale indirizzo IP.
Proxy e VPN possono fornire privacy e sicurezza nelle comunicazioni online, anche se in modo differente:
- Un proxy fornisce solo un indirizzo IP diverso senza criptare la connessione, di conseguenza i dati possono essere intercettati. Utilizzare proxy di cui non si hanno informazioni non è una buona pratica dato che non si ha certezza sul fatto che il traffico possa essere monitorato e salvato.
- Una VPN oltre a fornire un indirizzo IP diverso si occupa anche di criptare la connessione fornendo un livello di sicurezza maggiore. Resta il fatto che se un server VPN si trova all’interno della comunità europea, deve rispettarne le normative, quindi non si riesce a capire fino a quanto è possibile non fornire informazioni a chi di dovere.
Non bisogna dimenticare che il livello di privacy, anonimato e sicurezza offerti, sono nelle mani del provider che li gestisce, il quale avrebbe gli strumenti necessari per analizzare il traffico, associare utenti e attività svolte online, salvando il tutto in log dettagliati e fornendoli in caso di necessità a chi di dovere.
Nel prossimo articolo ti parleremo di quali sono i “Nemici dell’anonimato”.
A presto,
Team Ulissux.
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