Come difendersi dai cyber criminali

Difesa cyber crime

Oggi per difenderti dai cyber criminali devi riuscire a pensare con la loro testa!

Di cambiamenti negli ultimi anni ne abbiamo visti tanti.

Solo una cosa non è cambiata, la violenza e l’accanimento con cui gli hacker lavorano per attaccare gli utenti privati e le imprese di qualsiasi dimensione. Aumentato del 640% il phishing nell’ultimo anno.

Hai anche tu la sensazione di essere osservato quando sei online e ti ritrovi sommerso da pubblicità o spam su ciò che hai cercato? Questo è solo l’inizio.

Accade perché ogni attività online viene costantemente monitorata, spiando tutti a prescindere dal fatto che si tratti di delinquenti o di cittadini rispettosi della legge.

Tracciano ogni movimento per migliorare il profilo creato su di te, conoscono il tuo comportamento in rete, ispezionano le tue mail e tutto ciò che condividi e, dopo aver raccolto il bottino, ne abusano brutalmente.

Noi ce l’abbiamo fatta, abbiamo ripreso il controllo sulla nostra privacy online e finalmente possono farlo anche tutti quegli utenti che vogliono proteggere la vita privata propria e quella di chi hanno più a cuore.

Dedicare due anni di lavoro alla creazione di questa soluzione è stato difficile, ma convincere le persone ad adottarla è un’altra cosa, nonostante la condivisa approvazione che i pericoli in rete siano una criticità che riguardano tutti.

Vorremmo che anche tu potessi vivere Internet come lo viviamo noi, senza essere spiato e senza lasciare traccia del tuo passaggio o memora di ciò che fai con il computer, per non essere preda dei criminali informatici.

Ti vogliamo parlare del caso nostro e dei centinaia di utenti che da rischio massimo sono passati a rischio zero in pochi minuti,  senza essere esperti informatici e senza investire somme da capogiro.

Falsi guru e improvvisati professionisti di cyber security ti dicono che se vuoi proteggerti devi prima registrarti ai loro canali, poi ricevere tante email per tentare di educarti ed infine imparare a gestire qualcosa di totalmente nuovo e magari tradurlo in italiano prima di poterlo utilizzare.

Questo è il tipo di percorso più diffuso che però funziona poco e male da sempre, e per metterlo in pratica è necessario tempo, applicazione e alla fine anche un grosso budget.

Ma esiste una soluzione alternativa per prevenire problemi che potrebbero ripercuotersi sulla tua vita privata, proteggendoti da subito e risparmiando tempo e soldi senza il tuo costante intervento.

Come puoi “trasformarti” in esperto e non essere colpito dai potenziali pericoli presenti in rete?

La risposta è semplice: non basta solo saper usare il computer in maniera “disciplinata” o seguire qualche consiglio raccolto in rete (non si sa poi da chi), il vero segreto è saper oscurare tutto ciò che fai con il computer affinché non sia possibile attaccare la tua riservatezza.

Devi essere resiliente ed utilizzare un sistema che ti rende invisibile alle nuove minacce online e a quelle esistenti.

Come fare?

Tutto questo puoi farlo solo utilizzando soluzioni uniche e specifiche come il Tor browser e il sistema Linux, uno dei più sicuri al mondo, utilizzato anche da
Enti Governativi, Apparati Militari, Istituzioni internazionali ed importanti aziende nel mondo.

È quello che abbiamo messo in pratica grazie ad Ulissux, il primo sistema operativo anonimo italiano che ha aiutato una valanga di utenti a potenziare la sicurezza durante l’uso del computer, oscurando tutte le attività svolte.

Ulissux è basato su Debian GNU/Linux ed è stato pensato e realizzato per lavorare/vivere in simbiosi con il sistema Tor.

Ti basterà seguire (anche in video) alcune semplici indicazioni per poter nascondere tutto il traffico generato con il computer utilizzato, verificando in qualunque momento, grazie al test in tempo reale, il livello di anonimato raggiunto in modo semplice e automatico.

Chi troppo e chi nulla. Tra le persone che usano il computer, sono pochissime quelle che possono considerarsi esperte di sicurezza informatica ed essere in grado di utilizzare il computer in maniera “sicura”, tutte le altre non adottano alcuna strategia di sicurezza, al massimo, scelgono solo una “personale best practice” ma è come se attaccassero un cartello sul computer con la scritta “SERVITEVI“.

Ulissux si pone in mezzo a queste due categorie per offrire un’esperienza d’uso del computer in totale sicurezza, sia agli uni che agli altri.

Ecco una parte degli esclusivi benefici di Ulissux:

  • Installazione facile su tutti i computer desktop e portatili, hard drive, tablet, pen drive usb;
  • Pronto all’uso e ricco di software selezionati e già torificati per svolgere in anonimo qualunque attività nel tempo libero o per lavoro;
  • Test in tempo reale: fuso orario in uso, perdite DNS, perdita IP;
  • Controllo presenza di malware, trojan, spyware, rootkit, backdoor…​
  • Guida anonimato: modifica fuso orario, modifica sorgenti, modifica hostname, pulizia menù avvio, aggiornamento Tor

La scarsa sensibilità nei confronti della sicurezza informatica da parte delle aziende, fa ritenere il fattore protezione un investimento improduttivo.

Ecco perché. Non essendo un macchinario che produce pezzi o lavoro, in genere viene considerato un investimento improduttivo che al massimo non fa accadere nulla, una specie di assicurazione.

Se poi sommiamo la mancanza di formazione dei dipendenti, è come avere una porta blindata ma lasciare la chiave sotto lo zerbino o aprire a chiunque suoni.

Un esempio: Trapelate online preziose informazioni proprietarie.

Approfittando di un errore di configurazzione in alcuni software che consentono l’accesso ai dati aziendali, è stato possibile divulgare online (rendendoli accessibili a chiunque) i codici sorgente di oltre 50 società tra le quali Banca Nazionale del Lavoro, Nintendo, Microsoft, Motorola, Lenovo e molte altre che non sono ancora a conoscenza di questa fuga di notizie.

Tillie Kottmann, questo il nome dello sviluppatore ed esperto di reverse engineering, ha dichiarato in un post su Twitter di essere riuscito a “raccogliere” questo prezioso tesoretto grazie a configurazioni software errate o ad applicazioni insicure che hanno lasciato scoperte le preziose informazioni proprietarie.

La buona notizia, è che lo stesso Kottmann pare sia riuscito a prevenire danni diretti alle organizzazioni ed evitare di contribuire in qualche modo a una violazione più grande di dati riservati.

Tutta la faccenda dimostra ancora una volta quanta poca attenzione le aziende pongano nella gestione della sicurezza e nel proteggere adeguatamente il proprio patrimonio informativo, che è anche il nostro.

Nessuno esce di casa lasciando la porta aperta ma con il computer lo facciamo quasi sempre.

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