Il cambiamento nel digitale
Molti anni addietro, il mondo era tendenzialmente più complesso di quello attuale, anche per il fatto in particolar modo legato all’assenza di internet.
L’informazione e la conoscenza del settore erano quasi o per nulla diffusi.
Va da sé che in questo scenario il ruolo delle potenziali soluzioni di sicurezza erano più che fondamentali in quanto costituivano i depositari della conoscenza del settore; pochi erano i prezzi disponibili e gli utenti erano raggiungibili, al massimo, solo telefonicamente.
Analizzando le logiche operative di questo periodo, tutti i processi privati e aziendali erano solamente manuali, le richieste solo telefoniche (nella migliore delle ipotesi via fax) e, soprattutto gli strumenti di lavoro solo cartacei.
La sicurezza informatica dovrebbe essere considerata un servizio di pubblica utilità, la cui gestione non può avere come obiettivo esclusivo il profitto economico.
E i prodotti o servizi? Il massimo della tecnologia era poter consultare un catalogo manualmente.
E il mercato? Lo sviluppo del crimine informatico è in relazione all’aumento delle attività degli utenti, del numero di servizi presenti in rete e dell’abbassamento del livello di attenzione durante l’uso del computer.
Che conclusioni possiamo trarre da tale situazione, culturalmente preistorica, ma che in realtà risale a pochi anni fa?
Di una categoria, ovvero quella dei criminali del web, che ha seguito e cavalcato il processo di automazione del mercato cercando di trarre il massimo del vantaggio e di tradurlo in logiche di attacchi agli utenti attraverso strategie sempre più innovative.
La perdita e il furto di dati sensibili ed informazioni personali è sempre più frequente, conseguenza di un contesto che premia i criminali e chiede a tutti gli utenti di attivare sinergie sempre nuove per affrontare un pericolo in continua evoluzione.
È il mantenimento dei dati e non la loro “sparizione” che modella la tua vita digitale, e grazie al quale puoi riconquistare la tua privacy.
Sono operazioni strategiche al massimo grado, con tante possibili declinazioni:
- può trattarsi di mosse per mettersi al riparo dai cyber criminali, come in una partita di scacchi;
- possono essere custoditi con amore per ciò che rappresentano, come la famiglia;
- possono al contrario avere scopi bellicosi, vere e proprie battaglie moderne di una più ampia guerriglia pianificata.
La preoccupazione non è uguale per tutti, c’è chi si crede più solido e spregiudicato e chi sceglie di “navigare” in cattive acque, lo sappiamo bene, e allo stesso modo anche la tutela della propria privacy avvantaggerà chi ha saputo giocare meglio la sua personale partita, mostrando maggiore intelligenza e audacia nell’utilizzare sistemi affidabili e adottare comportamenti più sicuri.
Per continuare a rimanere incolumi quando si usa un computer è necessario andare alla ricerca di nuove frecce per il proprio arco.
Alcuni hanno già scelto di perseguire un’accorta politica di protezione, hanno messo piede in nuovi sistemi per poter essere più sicuri, oscurando le attività svolte ma senza rinunciare alla propria individualità in rete.
Filosofie e tante scelte differenti, che riflettono la diversità di ogni singolo utente, ma con un denominatore comune: attitudini e utilizzo di soluzioni innovative come leve per affrontare il web e non disperdere il proprio patrimonio informatico.