Niente e nessuno è al sicuro.
Quando credi di essere al sicuro, pensa a quanto hanno immaginato di esserlo gli eurodeputati rimasti coinvolti.
Un database dell’Europarlamento, custode dei dati di eurodeputati ed alcune istituzioni internazionali è stato attaccato da criminali informatici che hanno avuto accesso a 17.000 account, inclusi dati sensibili, indirizzi e-mail, informazioni personali e password.
L’ operazione si è meritata il titolo di “grave violazione dei dati”, come affermato dal vice presidente per IT policy del Parlamento Europeo, Marcel Kolaja.
Il portavoce si è premurato di dichiarare che il data base in questione non era più in uso da tempo e che gli utenti sono stati informati dell’accaduto.
“Ma se si trattava di dati obsoleti come hanno fatto ad informarli? Ecco perché sono stati sollevati tanti dubbi in merito.”
L’avvenuto crimine è stato segnalato dalla società indiana di cybersecurity Shadowmap.
I dati esposti comprendono anche informazioni su individui collegati a partiti politici, istituzioni e autorità dell’Ue come l’Europol, Frontex, Garante privacy e utenti della Commissione europea.
Il Parlamento, evidenziando che i dati erano in rete da molto tempo, ha informato della violazione il Cert (Computer emergency response team), segnalando il rischio che i dati possono essere usati per hackerare altri siti web e servizi sensibili.