Ci vediamo online più tardi e speriamo di non avere problemi.
Per lavoro o per motivi personali, migliaia di persone utilizzano software di videoconferenza ed a causa della pandemia del covid19, il numero di questi utenti che, confinati nelle loro case, adoperano software di videoconferenza come strumenti per continuare a comunicare, si è trasformato in milioni di persone.
L’ impennata di richieste, improvvisamente esplosa tra persone e aziende, ha contribuito a evidenziare un motivato allarme sulla privacy e sulla sicurezza per chi adotta queste piattaforme tra le quali spicca Zoom.
Forti proteste sono state sollevate dagli esperti di sicurezza informatica, da alcuni legislatori degli Stati Uniti e persino dall’FBI. Perché?
Questo incalzare di contestazioni ha costretto il fondatore di Zoom a rivedere tutte le misure necessarie a intensificare la sicurezza e la privacy della piattaforma, annunciando anche la sospensione della funzionalità per un periodo di 90 giorni, utile nella risoluzione di tali problematiche.
Ecco i cinque problemi principlai che Zoom ha dovuto affrontare:
1) La politica sulla privacy di Zoom non ha menzionato il fatto che la versione iOS della sua app stava inviando dati analitici a Facebook anche quando gli utenti non avevano un account Facebook, e per questa ragione sta affrontando una causa legale in California.
2) I meeting audio e video dell’app non supportano la crittografia end-to-end (la crittografia end-to-end è un sistema di comunicazione cifrata nel quale solo le persone che stanno comunicando possono leggere i messaggi).
3) La presenza di vulnerabilità di sicurezza, esponendo a rischio le credenziali di accesso delle persone che avrebbe potuto permettere, ad un utente malintenzionato, di assumere il controllo di un computer vulnerabile.
4) La presenza di una funzione che rendeva possibile per l’ospite di una riunione, monitorare i partecipanti, verificando se stavano effettivamente prestando attenzione.
5) L’invasione in riunioni private e classi scolastiche per mostrare immagini inquietanti, un fenomeno chiamato “Zoom-bombing”.
Di seguito trovi alcune misure efficaci suggerite per proteggere la sicurezza e la privacy quando si utilizza Zoom:
> Utilizzo di password e / o verifica dei partecipanti alla riunione con l’aiuto della funzione “Sala d’attesa” di Zoom.
> Limitazione della condivisione dello schermo all’host.
> Esecuzione dell’ultima versione di Zoom.
> Astenersi dal condividere collegamenti o incontrare ID sui social media.
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